venerdì 5 marzo 2021

Corsi imprenditoriali

Corsi imprenditoriali: Introduzione al design thinking, Business model canvas, Business plan e Pitch

Ciao a tutti!
Oggi vi parlerò dei corsi che abbiamo seguito sulla piattaforma di LTO Mantova, questi spiegano come poter migliorare le nostre strategie al lavoro, oppure come una nostra idea può essere trasmessa in modo efficace.

Il primo corso che ho seguito è stato il design Thinking, questo è un processo non lineare e continuo nelle sue fasi che i team utilizzano per comprendere i suoi clienti. L'obiettivo è riuscire ad offrire un prodotto o un servizio che possa essere un prototipo adatto a risolvere un problema rilevato.
Un processo non lineare, perché permette di saltare dei passaggi oppure di tornare indietro, se si è saltato un passaggio.
Empathize, Define, Ideate, Prototype e Test, so i passaggi che caratterizzano il Design Thinking.

Empathize è il passaggio che ha più contrasti. 
Bisogna creare un rapporto quasi amichevole con le persone, in modo tale che sarà molto semplice capire i desideri e quali sono i problemi. Per riuscire in questo, è necessario coinvolgere, attraverso delle domande preparate in precedenza; osservare gli utenti nei loro comportamenti, nel contesto dell'indagine, cercando di coinvolgere tutti gli aspetti che una persona può avere; guardare e ascoltare è la parte che richiede maggior attenzione, dato che è necessario rendere il nostro soggetto attivo e far in modo che interagisca con il mondo che lo circonda.
Durante l'intervista è fondamentale avvicinarsi alla persona con cui si interagisce, usando anche lo stesso modo di parlare. Dopo di che si condurrà l'intervista tramite le 5W, registrando o fotografando se è possibile, cosicché esca un'intervista efficace. In questo punto, anche i silenzi, non bisogna lasciarli al caso, perché è in quei momenti che l'interlocutore riesce a pensare. Bisogna anche essere attenti al linguaggio del corpo, se capita che la persona indietreggia, è necessario trovare una soluzione perché la persona ha perso interesse.

Define è un'altra fase, che consiste dare un senso alle informazioni raccolte durante l'intervista. Qui l'obiettivo è quello di trovare una risposta al problema basato sulle intuizioni ed esigenze emerse, durante l'intervista.
Questa fase è fondamentale per la progettazione perché si traduce dal nostro punto di vista, spiegando il problema. Così sarà facile trovare più soluzioni attraverso gli Insight, cioè delle scoperte e potenti intuizioni, che stanno al centro del processo per la creazione di soluzioni. Questi devono rispettare dei quesiti: autenticità, non devono essere banali, rivelatrici, devono informare, motivare e devono essere chiaro e facilmente condivisibili. 

Ideate, è il terzo step, in cui è possibile passare dall'identificazione dei problemi  alla creazione di possibili soluzioni, possibili perché la soluzione migliore si capirà più avanti, attraverso dei feedback e test raccolti dagli utenti.
Il corso suggerisce alcuni metodi per creare idee, come per esempio crazy 8s, dove serve solamente un foglio e una matita.
Raggiunto un insieme di idee, bisogna far coincidere un insieme di soluzioni che potranno essere testate.

Prototype e Test, sono gli ultimi step del business model.
Durante le prime fasi del progetto i prototipi vengono realizzati velocemente e con materiali economici, ma comunque servono per creare dei feedback da parte degli interlocutori. Quindi durante la fase di prototype, vengono raffinati, avvicinandosi alla soluzione definitiva, invece attraverso i test è possibile sapere cosa ne pensano gli interlocutori dei prototipi definitivi creati.




Il secondo corso che ho seguito è quello sul Business Model Canvas, questo è un documento strategico, che permette di organizzare il modello di business o anche di migliorarlo.
Il modello di business è l'insieme di soluzioni che permettono di acquisire un valore tramite uno scioglimento organizzativo o strategico del problema, è anche utile per riassumere le idee tramite una rappresentazione grafica ed è importante per avere tutte le informazioni chiare e in ordine.
Gli elementi, che formano il modello di business sono i seguenti:
  • Key Partener & Costumer Segments, cioè le alleanze strategiche che si possono avere per introdurre al meglio il prodotto e la clientela interessata al prodotto o servizio;
  • Key Activities, attività chiave, per esempio offrire una consulenza;
  • Key Resources, le risorse chiave;
  • Cost Structure, cioè i costi che un'azienda deve sostenere;
  • Value Propositions, il valore del prodotto che si offre ai clienti;
  • Costumer Relationship, le relazioni che si creano co i potenziali clienti;
  • Channels, i canali dove si riescono a influenzare i clienti;
  • Revenue Streams, cioè i flussi di ricavo;



Il terzo corso che ho seguito è stato quello riguardante al Pitch, questo aiuta a presentare meglio le nostre idee, convincere il cliente che quello che si ha in mente, è proprio quello che lui ha bisogno e infine anche introdurre una idea aziendale.
Ci sono diversi pitch da poter realizzare: Elevator pitch, short form pitch e long form pitch.
Il tempo disponibile, è la differenza più grande, perché con Elevator pitch si ha 1 minuto di tempo per esporre e convincere il cliente.
Con lo Short form pitch si ha 10 minuti di tempo, dove si può rispondere ad alcune domande come: Chi siamo? Chi è il nostro team? Qual è il nostro obiettivo?
Infine il Long form pitch, si ha 20 minuti di tempo, quindi il tempo necessario per esporre e approfondire la nostra idea ad un investitore.
Il corso spiega la struttura Kawasaki, nella quale 11 slide si suddividono in: Titolo, Problema, Soluzione, Magia, Business Model, Go to Market, Competitor, Team, Proiezioni, Stato e Recap.
Questo ordine precisa un flusso logico, siccome la  Magia, nelle slide, specifica in cosa si è diversi dagli altri, dalla slide del Business Model si parla come si potrà guadagnare dall'idea. Le questioni future riguardanti all'idea, vengono illustrate nelle slide riguardanti alla Proiezione e Recap, qui possiamo anche saper se l'investitore vorrebbe investire su di noi.
Il corso ci consiglia anche gli errori da evitare, come ad esempio nel Titolo, non bisogna inserire la data di elaborazione o di presentazione, mai mettere i riferimenti, come i social, i numero di cellulare o il nome della società.




Il quarto e ultimo corso che ho seguito è quello su Business Plan, che è il documento di pianificazione e aiuta ad elencare gli obiettivi che l'imprenditore vuole raggiungere. Attraverso questo è possibile esaminare i fattori di successo dell'idea relativa a lungo periodo e valutare in base ad una analisi di fattibilità.
Il Business Plan, può essere suddiviso in un parte numerica, cioè la parte che riguarda proiezioni economiche e finanziarie; qui inoltre si espongono gli investimenti necessari, dei flussi finanziari, dei finanziamenti e della situazione patrimoniale. Troviamo anche una parte descrittiva, cioè quella parte in cui si approfondisce il progetto, insieme all'analisi dei prodotti, del mercato dove la nostra idea si svilupperebbe e quali risorse saranno necessarie.
Stabilita la fattibilità dell'idea, gli elementi che lo compongono delineano la strategia da seguire nelle fasi successive. Infine il business plan può anche essere usato come presentazione dell'idea a terzi.




Grazie a questi corsi, ho imparato come poter realizzare un'idea efficace, ed poter esporla in modo interessante e sia anche efficace agli altri, ma non solo questo, ora so anche come poter migliorare le strategie di lavoro. Tutte queste cose che prima non sapevo fare, mi serviranno sicuramente, anche solo per poter fare una buona presentazione a scuola.

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